domenica 1 luglio 2012
La scuola è finita...
mercoledì 18 aprile 2012
« Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco "Kaos". »luigi pirandello (la biografia). | |
« ... davanti agli occhi di una bestia crolla come un castello di carte qualunque sistema filosofico. »luigi pirandello (il pensiero). [ IL SUO PRIMO GRANDE SUCCESSO FU IL ROMANZO "IL FU MATTIA PASCAL" E POI ,PIRANDELLO, PASSò AL TEATRO.] |
mercoledì 4 aprile 2012
martedì 3 aprile 2012
L'assasinio di Kennedy in diretta
La vicenda è destinata a diventare uno dei misteri più intricati della storia recente.La Cia, Castro, Lee Harvey Oswald , la mafia.. chi voleva la morte di Kennedy ?
Il sessantotto x le donne
LUIGI PIRANDELLO
Intanto pubblica poesie, saggi, romanzi e novelle, ma la fama gli arriva come autore drammatico. A partire dal 1922 organizza una raccolta completa delle sue novelle sotto il titolo "Novelle per un anno", che allude al progetto, rimasto incompiuto (con un totale di 218 novelle), di scrivere una novella per ogni giorno dell'anno. Nel '25 Pirandello lascia l'insegnamento per dirigere il Teatro d'arte di Roma e fondare una sua compagnia. Nel '34 gli fu conferito il Nobel per la letteratura. Morì a Roma nel 1936.
sabato 31 marzo 2012
venerdì 30 marzo 2012
I have a dream...
giovedì 29 marzo 2012
La guerra dei sei giorni ebbe inizio il 6 giugno 1967 e si annovera nella storia del conflitto arabo-israeliano come il terzo scontro militare,anche questo iniziato dagli arabi. Fu combattuta da Israele contro Egitto, Siria, e Giordania. L'Iraq, l'Arabia Saudita, il Kuwait e l'Algeria appoggiarono con truppe ed armi la fazione dei paesi arabi. Il conflitto si risolse in pochi giorni a favore di Israele che occupò i territori palestinesi; l'esito della guerra influenza ancora oggi la situazione geopolitica del vicino oriente.
mercoledì 21 marzo 2012
tramonta nei canali.
È così vivo settembre in questa terra
di pianura, i prati sono verdi
come nelle valli del sud a primavera.
Ho lasciato i compagni,
ho nascosto il cuore dentro le vecchi mura,
per restare solo a ricordarti.
Come sei più lontana della luna,
ora che sale il giorno
martedì 20 marzo 2012
domenica 18 marzo 2012
FALCONE E BORSELLINO
Di loro si racconta infatti che quando erano ancora adolescenti giocavano a pallone nei quartieri popolari di Palermo e che fra i loro compagni di gioco c'erano probabilmente anche alcuni ragazzi che in futuro dovevano diventare uomini di "Cosa Nostra".E forse proprio il fatto di essere siciliani, nati e cresciuti a contatto diretto con la realtà di quella regione, era la loro forza: Falcone e Borsellino infatti capivano perfettamente il mondo mafioso, capivano il senso dell'onore siciliano e capivano il linguaggio dei boss e dei malavitosi con cui dovevano parlare. Per questo sapevano dialogare con i "pentiti" di mafia, sapevano guadagnarsi la loro fiducia e perfino il loro rispetto.
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sabato 17 marzo 2012
domenica 4 marzo 2012
giovani e alcool
Alcol, allarme rosso già a 12 anni
quella è l'età del primo bicchiere
Dossier della Società italiana di alcologia: il consumo inizia prestissimo. "L'effetto della pubblicità è devastante, in tv ogni 13 minuti uno spot". Gianni Testino: nell'opinione pubblica non c'è ancora percezione reale del danno. E la dipendenza comincia troppo presto di STEFANO ORIGONE
A BERE si comincia presto. A dimostrarlo, la fotografia scattata dalla Società italiana di alcologia. Secondo la relazione che la sezione Ligure consegnerà il 12 aprile all'Istituto superiore di sanità, su un campione di 1500 ragazzini tra 12-13 anni di scuole del centro, Cornigliano, Voltri, Sampierdarena e Struppa, 1160 (77,3%) hanno dichiarato di aver bevuto sostanze alcoliche almeno una volta.Non stupisce che la percentuale sia suddivisa in modo equo tra maschi e femmine (608 i primi, 552 le bambine), preoccupa invece un altro dato: di questi, 900 su 1160 (il 77,5%) ha rivelato di averlo assaggiato in un contesto familiare. I ragazzini sono stati intervistati in forma anonima per tre mesi, da ottobre dell'anno scorso a febbraio. Il 18,1%, 220 su 1160, ha fatto il primo assaggio a 13 anni, mentre il 17,2 a 12 (200). Ovviamente, la percentuale cala andando verso il basso, con il 15% dei bambini di 11 (175) e il 12,9 di quelli di 10 (150).
È, tuttavia, inquietante il fatto che in questa statistica ci siano anche i bambini di 5 anni, che occupano il 9° posto con il 3,8%: in 45 hanno detto di conoscere già l'alcol. Lo studio condotto dal dottor Gianni Testino, epatologo dell'ospedale San Martino e vicepresidente nazionale della Società italiana di alcologia con Ornella Ancarani, caposala del San Martino e membro del direttivo, penetra in modo profondo nel fenomeno e lo scandaglia in tutte le sue più piccole sfaccettature.
Emerge, quindi, che dei 1160 ragazzini che hanno assaggiato una volta bevande alcoliche, 495, quindi il 42,6% (299 maschi e 196 femmine) ha continuato a bere regolarmente con queste modalità: 252 (21,5) una volta al mese, magari andando a mangiare una pizza con gli amici, il 21% tutte le settimane. "Un dato enorme", afferma Testino. Dei ragazzini che hanno bevuto tutte le settimane, quindi 243, il 10% (115) non può più fare a meno di bere tutti i giorni. Gli studenti sono stati "interrogati" non solo su quanto bevono, ma su quali conseguenze negative pensano che possa provocare l'alcol. Ebbene, il 64,4%, che vuol dire 970 su 1500, ha risposto che "se si beve poco si può tranquillamente guidare il motorino".
Un concetto di sottovalutazione del pericolo e di poca conoscenza dei danni che può causare l'alcol, vedendo anche che il 20,6% (310) ha dichiarato che "bere moderatamente può far bene". Questa situazione è dovuta anche ai messaggi distorti che lancia la televisione. Lo si capisce leggendo che il 23% (347) ha risposto di essere "entusiasta della pubblicità a favore delle bevande alcoliche". Auto che sfrecciano, birra che scorre a fiumi, sono un lasciapassare psicologico, tanto che il 20% non ha avuto problemi a dire che ha guidato anche senza patentino.
L'indagine della sezione ligure della Società italiana di alcologia, ha puntato anche a capire come trascorrono il loro tempo i ragazzini tra 12 e 13 anni e il loro rapporto con la televisione. Anche in questo caso, i dati devono far riflettere. Il 32,6% (488 su 1500) ha spiegato che passa 1-2 ore al giorno davanti a uno schermo. C'è chi tocca il picco di tre ore (395, il 26,3%), ma anche chi rimane incollato per quattro ore: 305 (20,3%).
Infine, alla relazione è stata aggiunto anche il capitolo che riguarda videogiochi e Internet. Il fatto che l'11,2 degli intervistati abbia detto di giocare tutti i giorni, non è un elemento da sottovalutare perché vuol dire che tra tv, chat, social forum, il tempo per fare attività fisiche e leggere un libro che non sia di scuola è ridotto al minimo.
"La pubblicità spesso punta ai giovanissimi dando alla birra, ai superalcolici, quella patente di innocuità, di spensieratezza, che è davvero un messaggio pericoloso". A lanciare l'allarme è Gianni Testino. Secondo il vicepresidente nazionale della Società italiana di alcologia "i bambini - in questo caso viene fotografata la fascia di età tra 12 e 13 anni - non percepiscono il problema per colpa della pubblicità, che non fa disinformazione e pensa solo a far guadagnare le aziende produttrici". È un gioco senza regole, dove c'è solo un obiettivo: investire nel futuro, abituandoli a "qualche goccio" da piccoli, così da grandi saranno un buon investimento.
Dottore, i dati sono preoccupanti.
"Sconvolgenti, direi. L'indottrinano bene quando sono giovani - spiega - per poi "accompagnarli" fino all'età adulta. Il corpo si abitua all'alcol, quando si assume più avanti con gli anni il cervello lo riconosce e lo apprezza perché è rimasto gratificato da quei bicchieri. Abbiamo calcolato che ogni 13 minuti in tv c'è un approccio pubblicitario all'alcol. Una cosa pazzesca, intollerabile".
Emerge anche che l'alcol provoca danni enormi perché è il terzo fattore di rischio per morte e disabilità in Liguria.
"Duecento ricoveri ospedalieri ogni centomila abitanti, sono per cause attribuibili all'alcol - sottolinea Testino - . Il 36% sono per cirrosi epatica, il 10% per tumori maschili correlati all'abuso di alcol".
Questo è un bollettino di guerra...
"Direi proprio di sì, se aggiungiamo che un quarto degli incidenti mortali sotto i 24 anni è per colpa dell'alcol, e che per ogni decesso raccogliamo in eredità tre ragazzi disabili. E ritorniamo al messaggio pubblicitario perché il 64% dei bambini intervistati sostiene che se si beve poco si può guidare il motorino".
Quarant'anni fa quanti genitori in casa dicevano ai figli "ma bevi un po' di vino che fa buon sangue". La cultura è cambiata, c'è più informazione, eppure il detto resiste: 900 bambini hanno raccontato che hanno cominciato a bere in famiglia.
"Il fatto che il 77.5% per cento dei bambini abbiano risposto di averlo assaggiato in un contesto familiare la dice lunga sul fatto che bisogna fare ancora di più. Disponiamo di dati che riferiscono che in alcune famiglie ai bambini viene fatto assaggiare il vino anche a tre, quattro anni! Ci sono madri che bevono in gravidanza, quando allattano e i bambini nascono conoscendo già l'alcol...".
Il fumo?
"I danni che provoca si conoscono nella popolazione e vengono dati per acquisiti, quelli dell'alcol non sono ancora chiari all'opinione pubblica, tanto è vero che il 93% sono convinti che bere in gravidanza non faccia male".
Ritorniamo alla televisione. Secondo i dati forniti da questo studio, il 32,6% dei piccoli intervistati, ha raccontato di trascorrere tra 1-2 ore davanti allo schermo.
"Qui entra in gioco il cambiamento sociale. I genitori sono sempre più assenti per motivi di lavoro, i bambini rimangono in casa da soli e senza controllo. Accade anche che i genitori li mettano davanti alla tv per stare più tranquilli o che gli stessi bambini cerchino la tv perché si sentono soli".
A ruota seguono Internet, i video giochi. Ci sono casi di bambini che sono finiti in ospedale per "overdose" da play station, che hanno traumi alle dita per aver maneggiato ore e ore un joystick.
"Su 1500 intervistati, 168 giocano una volta al giorno e lo ritengo un dato preoccupante se teniamo conto che tra tv e giochi impegnano molto del loro tempo libero in queste "attività"".
venerdì 24 febbraio 2012
giovedì 16 febbraio 2012
La cavalla storna - Giovanni Pascoli
La guerra lampo (Apocalypse)
Battaglia di MONTECASSINO 1944 - battle of Cassino
Guardate questo in quello di prima ho sbagliato e non so come cancellarlo
« Nessuno vorrà gabellare per "rivoluzionario" il complesso dei fenomeni sociali che si svolgono sotto i nostri occhi. Non è una rivoluzione quella che si attua, ma è la corsa all'abisso, al caos, alla completa dissoluzione sociale. Io sono reazionario e rivoluzionario, a seconda delle circostanze. Farei meglio a dire -se mi permettete questo termine chimico- che sono un reagente. Se il carro precipita, credo di far bene se cerco di fermarlo; se il popolo corre verso un abisso, non sono reazionario se lo fermo, anche con la violenza. Ma sono certamente rivoluzionario quando vado contro ogni superata rigidezza conservatrice o contro ogni sopraffazione libertaria. I peggiori reazionari in questo momento sono, per il Fascismo e per la storia, coloro che si dicono rivoluzionari, mentre i Fascisti, tacciati cretinamente di "reazionari", sono in realtà, coloro che eviteranno all'Italia la terribile fase di un'autentica reazione. Chiunque in Italia abbia il coraggio di fronteggiare le degenerazioni della sovversione e non, corre il pericolo di essere bollato come reazionario; ma poiché tali degenerazioni esistono e poiché il coraggio di fronteggiarle lo abbiamo dimostrato seminando anche di nostri morti le piazze d'Italia, noi abbiamo la spregiudicata disinvoltura di sorridere se ci chiamano reazionari. Io non ho paura delle parole. Se domani fosse necessario, mi proclamerei il principe dei reazionari. Per me tutte queste terminologie di destra, di sinistra, di conservatori, di aristocrazia o democrazia, sono vacue terminologie scolastiche. Servono per distinguerci qualche volta o per confonderci, spesso »
(Benito Mussolini dal discorso tenuto al senato il 27 novembre 1922)
Il fascismo come dittatura
« Nessuno vorrà gabellare per "rivoluzionario" il complesso dei fenomeni sociali che si svolgono sotto i nostri occhi. Non è una rivoluzione quella che si attua, ma è la corsa all'abisso, al caos, alla completa dissoluzione sociale. Io sono reazionario e rivoluzionario, a seconda delle circostanze. Farei meglio a dire -se mi permettete questo termine chimico- che sono un reagente. Se il carro precipita, credo di far bene se cerco di fermarlo; se il popolo corre verso un abisso, non sono reazionario se lo fermo, anche con la violenza. Ma sono certamente rivoluzionario quando vado contro ogni superata rigidezza conservatrice o contro ogni sopraffazione lib
« Nessuno vorrà gabellare per "rivoluzionario" il complesso dei fenomeni sociali che si svolgono sotto i nostri occhi. Non è una rivoluzione quella che si attua, ma è la corsa all'abisso, al caos, alla completa dissoluzione sociale. Io sono reazionario e rivoluzionario, a seconda delle circostanze. Farei meglio a dire -se mi permettete questo termine chimico- che sono un reagente. Se il carro precipita, credo di far bene se cerco di fermarlo; se il popolo corre verso un abisso, non sono reazionario se lo fermo, anche con la violenza. Ma sono certamente rivoluzionario quando vado contro ogni superata rigidezza conservatrice o contro ogni sopraffazione libertaria. I peggiori reazionari in questo momento sono, per il Fascismo e per la storia, coloro che si dicono rivoluzionari, mentre i Fascisti, tacciati cretinamente di "reazionari", sono in realtà, coloro che eviteranno all'Italia la terribile fase di un'autentica reazione. Chiunque in Italia abbia il coraggio di fronteggiare le degenerazioni della sovversione e non, corre il pericolo di essere bollato come reazionario; ma poiché tali degenerazioni esistono e poiché il coraggio di fronteggiarle lo abbiamo dimostrato seminando anche di nostri morti le piazze d'Italia, noi abbiamo la spregiudicata disinvoltura di sorridere se ci chiamano reazionari. Io non ho paura delle parole. Se domani fosse necessario, mi proclamerei il principe dei reazionari. Per me tutte queste terminologie di destra, di sinistra, di conservatori, di aristocrazia o democrazia, sono vacue terminologie scolastiche. Servono per distinguerci qualche volta o per confonderci, spesso »
ertaria. I peggiori reazionari in questo momento sono, per il Fascismo e per la storia, coloro che si dicono rivoluzionari, mentre i Fascisti, tacciati cretinamente di "reazionari", sono in realtà, coloro che eviteranno all'Italia la terribile fase di un'autentica reazione. Chiunque in Italia abbia il coraggio di fronteggiare le degenerazioni della sovversione e non, corre il pericolo di essere bollato come reazionario; ma poiché tali degenerazioni esistono e poiché il coraggio di fronteggiarle lo abbiamo dimostrato seminando anche di nostri morti le piazze d'Italia, noi abbiamo la spregiudicata disinvoltura di sorridere se ci chiamano reazionari. Io non ho paura delle parole. Se domani fosse necessario, mi proclamerei il principe dei reazionari. Per me tutte queste terminologie di destra, di sinistra, di conservatori, di aristocrazia o democrazia, sono vacue terminologie scolastiche. Servono per distinguerci qualche volta o per confonderci, spesso »
(Benito Mussolini dal discorso tenuto al senato il 27 novembre 1922)
sabato 11 febbraio 2012
LA SECONDA GUERRA MONDIALE.
La seconda guerra mondiale è il conflitto che tra il 1939 e il 1945 ha visto confrontarsi da un lato le potenze dell'Asse e dall'altro i paesi alleati. Viene definito «mondiale» in quanto, così come già accaduto per la Grande Guerra, vi parteciparono nazioni di tutti i continenti e le operazioni belliche interessarono gran parte del pianeta.
Ebbe inizio il 1º settembre 1939 con l'invasione della Polonia da parte della Germania; terminò, nel teatro europeo, l'8 maggio 1945 con la resa tedesca e, nel teatro asiatico, il successivo 2 settembre con la resa dell'Impero giapponese a seguito dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
È considerato il più grande conflitto armato della storia, e costò all'umanità sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri per un totale di 55 milioni di morti. Le popolazioni civili si trovarono, infatti, direttamente coinvolte nel conflitto a causa dell'utilizzo di armi sempre più potenti e distruttive, spesso deliberatamente indirizzate contro obiettivi non militari. Nel corso della guerra si consumò anche la tragedia dell'Olocausto perpetrata dai nazisti nei confronti degli ebrei, delle etnie Rom e Sinti, degli omosessuali, dei Testimoni di Geova, dei Polacchi e di altre popolazioni slave.
Al termine del conflitto si instaurò un nuovo ordine mondiale fondato sulla contrapposizione, nota come "guerra fredda", tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, mentre l'Europa, ridotta ad un cumulo di macerie, proseguendo l'involuzione iniziata con il primo conflitto mondiale, perse definitivamente la propria egemonia sul pianeta.
venerdì 10 febbraio 2012
qualche informazione sulle foibe...
giovedì 9 febbraio 2012
linea guida per una recensione
martedì 7 febbraio 2012
Video per la seconda guerra mondiale
Giovanni Agostino Placido Pascoli
è stato un poeta italiano, una figura emblematica della letteratura italiana di fine Ottocento.Pascoli, malgrado la sua formazione eminentemente positivistica, rappresenta, insieme a Gabriele D'Annunzio, il maggior poeta decadente italiano. Dal Fanciullino, articolo programmatico pubblicato per la prima volta nel 1897, emerge una concezione intima e interiore del sentimento poetico, orientato alla valorizzazione del particolare e del quotidiano e al recupero di una dimensione infantile e quasi primitiva. D'altra parte, solo il poeta può esprimere la voce del "fanciullino" presente in ognuno: quest'idea consente a Pascoli di rivendicare per sé il ruolo, per certi versi ormai anacronistico, di "poeta vate", e di ribadire allo stesso tempo l'utilità morale (specialmente consolatoria) e civile della poesia. Pur non partecipando attivamente ad alcun movimento letterario dell'epoca, né mostrando particolare propensione verso la poesia europea contemporanea (al contrario di D'Annunzio), Pascoli manifesta nella propria produzione tendenze prevalentemente spiritualistiche e idealistiche, tipiche della cultura di fine secolo segnata dal progressivo esaurirsi del positivismo. Complessivamente, la sua opera appare percorsa da una tensione costante tra la vecchia tradizione classicista ereditata dal maestro Giosuè Carducci e le nuove tematiche decadenti, cui si accompagna un notevole sperimentalismo metrico e fonetico.Nel 1871, all'età di sedici anni e dopo la morte del fratello Luigi (per meningite il 19 ottobre dello stesso anno), Pascoli dovette lasciare il collegio Raffaello dei padri Scolopi di Urbino, e si trasferì a Rimini, per frequentare il liceo classico Giulio Cesare; giunse a Rimini assieme ai suoi cinque fratelli: Giacomo (19 anni), Raffaele (14), Giuseppe (cioè Alessandro, 12), Ida (8), Maria (6, chiamata affettuosamente Mariù).Pascoli terminò infine gli studi liceali a Firenze.Grazie all'interessamento di un suo ex professore, che gli fece ottenere una borsa di studio di 600 lire (che poi perse per aver partecipato ad una manifestazione studentesca) Pascoli si iscrisse all'Università di Bologna, dove ebbe come docenti, tra gli altri, il poeta Giosuè Carducci e il latinista Giovanni Battista Gandino, e diventò amico del poeta e critico Severino Ferrari.Conosciuto Andrea Costa ed avvicinatosi a un movimento socialista-anarcoide, cominciò, nel 1877, a tenere comizi a Forlì e a Cesena. Durante una manifestazione, fu arrestato per aver elogiato il gesto dell'anarchico lucano Giovanni Passannante, che tentò di uccidere il re Umberto I, e fu portato nel carcere di Bologna nel 1879. Il giovane poeta fu accusato di aver scritto un'ode a Passannante, di cui oggi si conoscono solamente gli ultimi due versi: "con la berretta del cuoco, faremo una bandiera!".Dopo poco più di cento giorni, Pascoli esce di galera ed entra in una fase di depressione, nella quale più volte pensa al suicidio, decidendo di non riprendere gli studi. Si sente un fallito e deve essere ospitato dal fratello maggiore. Come poi scriverà in una lirica, in questo periodo sente le voci dei suoi cari defunti che lo incoraggiano e lo incitano a ricominciare gli studi per diventare sostegno per la famiglia.Dopo la laurea, conseguita nel 1882 con una tesi su Alceo, Pascoli intraprese la carriera di insegnante di latino e greco nei licei di Matera e di Massa. Ecco alcune delle notizie relative a Giovanni Pascoli spero vi sia utile... il resto potete trovarlo su wikipedia :)
Pirandello
Perché Pirandello arrivasse al successo si dovette aspettare il 1922, quando si dedicò totalmente al teatro. Lo scrittore siciliano aveva rinunciato a scrivere opere teatrali quando l'amico Nino Martoglio gli chiese di mandare in scena nel suo Teatro Minimo presso il Teatro Metastasio di Roma alcuni suoi lavori: Lumie di Sicilia e l' Epilogo, un atto unico scritto nel 1892. Pirandello acconsentì e la rappresentazione il 9 dicembre del 1910 dei due atti unici ebbe un discreto successo. Tramite i buoni uffici del suo amico Martoglio anche Angelo Musco volle cimentarsi con il teatro pirandelliano: Pirandello tradusse per lui in siciliano Lumie di Sicilia, rappresentato con grande successo al Teatro Pacini di Catania il 1 luglio 1915. Cominciò da questa data la collaborazione con Musco che incominciò a guastarsi dopo qualche tempo per la diversità di opinioni sulla messa in scena di Musco della commedia Liolà nel novembre del 1916 al teatro Argentina di Roma.[7] «Gravi dissensi» di cui Pirandello scriveva nel 1917 al figlio Stefano.[8]
lunedì 6 febbraio 2012
Ricerca sull'isola spazzatura
Thilafushi. Questo è il nome dell' "isola spazzatura" delle Maldive situata nell'Oceano Pacifico . E' famosa per la sua "discarica a cielo aperto" o "atollo dell'immondizia"che oggi raggiunge i 3,5 milioni di tonnellate, maggiormente formata da plastica e alla quale non basta più la superficie dell'isola ma sta arrivando a lambire anche l'Oceano Indiano. Per il momento è stato quindi bloccato lo smaltimento dei rifiuti sull'isola, per evitare il riversarsi delle sostanze in acqua, provocando anche l'inquinamento del mare. Questo fenomeno si è verificato in seguito all'idea degli abitanti delle Maldive che, pur di non inquinare "in casa loro", hanno pensato di portare tutta la loro immondizia sull'isola che era stata destinata ai turisti e che invece di curare per utilizzarla come risorsa hanno trasformato in una discarica sul mare. Un ulteriore inquinamento dell'isola è dovuto alla presenza su essa di cementifici e officine per aggiustare le barche. Gli ambientalisti infatti denunciano la contaminazione del sottosuolo con sostanze nocive quali: l'asbesto e il cadmio.Originariamente era come una laguna, con una lunghezza di 7 km e una larghezza di 200 metri. Quest'isola di spazzatura è nata in seguito a una serie di discussioni per risolvere la situazione dei rifiuti incontenibili durante i primi anni 1990.La decisione di organizzareThilafalhu come una discarica è stata presa il 5 dicembre 1991.Thilafushi ha ricevuto il suo primo carico di rifiuti il 7 Gennaio 1992. Queste immagini dovrebbero sensibilizzarci e convincerci che fare la raccolta differenziata è importante e che l'inquinamento è a dei punti d'avvero gravi.
venerdì 3 febbraio 2012
VIDEO
power point sulla II guerra mondiale...
questo power point mi sembra interessante e utile per il vostro studio ...
ecco , appunto, STUDIATEEEEEEE! :))))